I familiari del disastro del 29 giugno 2009 inviano una lettera a Sergio Mattarella

Lettera dei familiari al presidente della Repubblica

Questa la lettera che i familiari delle vittime del disastro del 29 giugno 2009 hanno inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella cui riportiamo di seguito.....
 
14 anni......14 lunghissimi ed estenuanti anni trascorsi a lottare per rendere giustizia a 32 persone. Il deragliamento di un treno merci carico di GPL, una cisterna che esplode e la parola fine sulla vita di uomini, donne e bambini bruciati vivi neIla sicurezza delle loro case. Questa la tragedia che il 29.06.2009 ha segnato per sempre la storia di Viareggio.


  Una triste vicenda che Lei, Egregio Signor Presidente Mattarella, ha conosciuto ancora meglio dopo il nostro incontro del 24.09.2015.

  Oggi siamo ancora qui, ad attendere la data del 28.11.2023 quando, per la seconda volta, si pronuncerà la Corte di Cassazione. Ed è proprio in vista di questa data importante, che ci troviamo nuovamente a contattarla.   Da quel maledetto giorno, invece di ricostruire le nostre vite devastate, siamo stati costretti a presenziare alle oltre 200 udienze dei 4 gradi di giudizio, sopportando ogni affronto, fino a dover sentire imputati rinunciare inizialmente alla prescrizione in nome di una presunta innocenza sbandierata, per poi tornare sui loro passi e aggrapparsi alla prescrizione stessa per evitare la prigione.   Ad oggi sono caduti in prescrizione già 3 capi di imputazione: incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime gravi e gravissime.

  Leggendo i ricorsi presentati da parte degli avvocati degli imputati, siamo venuti a conoscenza del fatto che gli stessi hanno proposto una richiesta di illegittimità costituzionale. Tale proposta, se venisse accolta, oltre alla sospensione del giudizio della Corte di Cassazione, porterebbe ad attendere il responso della Corte Costituzionale, che nel caso peggiore porterebbe a prescrivere anche ultimo reato di disastro ferroviario.

  Riteniamo tale ipotesi INACCETTABILE, e per questo ci rivolgiamo a Lei.   Prescrivere anche ultimo reato di disastro ferroviario significherebbe non prendere coscienza di una insicurezza in cui versano le nostre ferrovie, mancanza di responsabilità ed accettare ancora innumerevoli stragi impunite.   Ed è per questo che oggi ci rivolgiamo a Lei, affinché possa monitorare da vicino evolversi del nostro estenuante processo sul quale ora è calata ombra di questa nuova minaccia, di fronte alla quale siamo costretti nuovamente a scendere in piazza il 24 Ottobre a Roma di fronte al Parlamento per far sentire in tutta Italia la nostra voce.   Oggi Le chiediamo ancora una volta di “camminare” insieme a noi lungo questo difficile percorso verso la verrà e la giustizia. Vorremmo sentire la Sua vicinanza e quella dello Stato, affinché venga fatto il possibile per evitare che anche questo ultimo reato cada in prescrizione.   Appurare la verità, definire le responsabilità, dovrebbe essere interesse principale di uno Stato che si possa definire civile, da perseguire in nome delle vittime e delle loro famiglie. Perciò non vogliamo promesse di circostanza e impegni che non potranno mai tramutarsi in concrete riforme, chiediamo solo quella Giustizia, che aspettiamo da oltre 14 anni.  

Associazione II Mondo Che Vorrei O.N.L.U.S. Familiari vittime 29 giugno Viareggio
      

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