Amnesie alla Bocconi….il prossimo 5 marzo invitato Mauro Moretti

Amnesie alla Bocconi….il prossimo 5 marzo invitato Mauro Moretti

Questo il documento di condanna emesso dai familiari delle vittime della strage del 29 giugno 2009.
 
Un fatto sconcertante… in spregio alle vittime della strage di Viareggio, il 5 marzo Moretti è invitato, presso l’Università Bocconi a Milano, ad intervenire all’evento “La storia, gli impatti e gli scenari dell’Alta velocità in Italia” organizzato da MEMIT MASTER IN ECONOMIA e MANAGEMENT DEI TRASPORTI, DELLE INFRASTRUTTURE SIET e DELLA SUPPLY CHAIN . A noi familiari tutto questo fa male….perché ci torna in mente l’episodio di Schettino,invitato alla Sapienza da un professore Universitario,poi deferito per questo al comitato etico: stesso capo di imputazione di Moretti, stesso numero di morti anche per la strage di Viareggio del 29 giugno 200… 32! Tutto ciò ha sollevato forte indignazione da parte delle istituzioni di allora, ve ne riportiamo alcune:  E’ come se la Sapienza avesse chiamato Dracula a tenere un corso sull’anemia”; “un fatto sconcertante… in spregio alle vittime della Concordia”; “la dignità non basta perderla una volta…”. Ma sapete o fate finta di non sapere che Moretti (nel settembre 2014,  è stato insignito “cavaliere” dal capo dello Stato, sig. Napolitano;  rinominato Ad delle ferrovie dal governo Berlusconi in ‘qualità’ di indagato; rinominato ancora dal governo Letta in ‘qualità’ di imputato e di rinviato a giudizio; promosso AD di Finmeccanica dal governo Renzi) è stato condannato a 7 anni di reclusione nei due gradi di giudizio? Vi citiamo uno dei tanti passaggi delle motivazioni della Corte di Appello… “… da tale omessa o incompleta valutazione dei rischi è poi inevitabilmente derivata l’omessa individuazione di misure precauzionali idonee ad evitare il rischio di deragliamento stesso…”. Altro che Dracula e le anemie! perché per noi i morti contano, tutti. Per questo motivo non possiamo non parlare di Giuseppe e Mario, i due macchinisti alla guida del gioiello Frecciarossa, 1.000, morti nel disastro di Livragail 6 febbraio scorso. Un “impatto” e una “storia” che ha visto purtroppo:
1) 29 giugno 2009, VIAREGGIO (trasporto merci): 32 mort
2) 12 aprile 2010, Val Venosta in Trentino (trasporto regionale): 9 morti
3) 12 luglio 2016, ANDRIA E CORATO in Puglia (ferrovie concesse): 23 morti
4) 25 gennaio 2018, PIOLTELLO (trasporto regionale): 3 morti
5) 6 febbraio 2020, LODI (‘Frecciarossa 1.000’ Alta Velocità): 2 morti questa è la conferma, se ce ne fosse stata necessità, che nelle ferrovie italiane non c’è ambito di trasporto dove poter stare tranquilli e sicuri. In ogni settore manca la sicurezza e muoiono ferrovieri, viaggiatori e come nella strage di Viareggio, cittadini che pensavano di essere al sicuro nella proprie case.

Perché, non per ultimo, da padri e madri oggi ci chiediamo: “ma nelle nostre università esiste un codice etico morale? Esiste un codice dove la responsabilità va oltre la legalità? ”Dove sono andate a finire “l’indipendenza, l’integrità, il rispetto…e la responsabilità sociale”, a cui voi fate riferimento nella vostra missione universitaria. Dove? Se queste sono le risorse del nostro Paese, se questi sono i guru ai quali ci affidiamo, possiamo ben comprendere perché il nostro Paese è allo sbando morale. Per i familiari, per i soci, per i nostri concittadini e per il nostro territorio tutto ciò è inaccettabile. Ancora una volta avete calpestato quei bambini, quelle donne e quegli uomini, ancora una volta avete calpestato la memoria di 32 persone morte bruciate vive.Ancora una volta siete riusciti nell’intento di ferirci, ma non riuscirete nell’intento di far dimenticare a questo Paese cosa è accaduto il 29 giugno 2009, almeno finché noi ci saremo. Confidiamo che con lo stesso sdegno, la città di Viareggio,attraverso la sua amministrazione,faccia sentire la propria voce.In allegato alle presente vi inviamo link dove poter scaricare e visionare un piccolo capolavoro…“OvunqueProteggi, cortometraggio della durata di 10 min, forse aiuterà a fare quelle piccole riflessioni di vita, riflessioni che una volta i nostri nonni facevano davanti al caminetto e che portavano i bambini che li ascoltavano a diventare adulti di buon senso.