Sentenza
appello-ter sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009
16 anni fa un treno-bomba provocò la morte dei
nostri cari e ustioni gravissime per alcuni, dolore e ferite
inguaribili. Un ustionato grave, mai sarà ex ustionato!
Martedì
27 maggio al Tribunale di Firenze, per la sentenza appello-ter, il 6° grado di giudizio, per ristabilire le
“quote” delle attenuanti, cioè pene sempre più miti. In questi
anni siamo stati presenti a ognuna delle 250 udienze e vogliamo
esserci fino in fondo.
Fino
in fondo perché siamo per sempre “parte lesa” (il
nostro dolore non va in prescrizione); fino in fondo perché le
stragi sul lavoro, industriali e ambientali si ripetono a un ritmo
spaventoso, e sono seguite da sentenze scandalose che assolvono le
imprese e condannano “ultima ruota del carro” oppure, sono
addirittura, archiviate. 1.482 morti sul lavoro nel 2024 e
4.069 gli infortuni agli studenti in alternanza scuola-lavoro!
Come
potremmo non esserci fino in fondo? Solo grazie a questi anni di
mobilitazione continua, alla solidarietà ricevuta, grazie al fatto
di essere sempre stati protagonisti, per Viareggio abbiamo strappato
la condanna degli AD delle società coinvolte e responsabili, la
prima volta in Italia!
Una
“giustizia” che
non ha proporzione con la tragedia causata.
Una
verità chiara sin da
subito, grazie all’esperienza, alle conoscenze e alle competenze,
dei ferrovieri.
Una
sicurezza nelle
mani dei lavoratori e delle lavoratrici: come i ferrovieri che da
tempo sono in lotta e scrivono: “gli scioperi, sostenuti dai
sindacati di base, sono proclamati direttamente da noi. Ci esponiamo
quindi in prima persona per le condizioni di lavoro e la sicurezza
non solo di chi lavora in ferrovia, ma anche della collettività”.
E per questo sono attaccati azienda, dal ministro dei Trasporti,
dalla Commissione di Garanzia, con ulteriori forti limitazioni esercizio del diritto di sciopero.
“Esserci
fino in fondo” significa anche continuare a essere al
loro fianco, contro un potere che pretende la delega, la passività e
la rassegnazione!
Familiari
e ferrovieri: unità preziosa da consolidare e sviluppare.
Invitiamo
chi, in questi anni, è stato vicino a noi, a partecipare! La
solidarietà è un\\\'arma, pratichiamola!