Condannato a cinque anni di reclusione torna al proprio posto di lavoro

Stupore, sdegno, sconcerto e rabbia dopo la notizia del reintegro per un difetto di forma nella procedura di licenziamento per geometra Mario Marinaro.

Ha destato stupore,  sdegno, sconcerto e rabbia quando i familiari delle vittime della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, in cui il 31 ottobre del 2002 morirono 27 bambini ed una maestra, hanno appreso la notizia del reintegro per un difetto di forma nella procedura di licenziamento. Il geometra Mario Marinaro, potrà tornare a sedersi nel suo ufficio al Comune di San Giuliano di Puglia. Immediata la presa di posizione del Comitato Vittime San Giuliano Puglia, il presidente Antonio Morelli ha immediatamente emesso un comunicato rivolgendosi alle istituzioni.  A dirigere l’ufficio tecnico del Comune di San Giuliano di Puglia, sarà la stessa persona che contribuì a determinare, nella medesima veste, il crollo della scuola elementare, sotto le cui macerie perirono 27 scolari e la loro maestra, mentre tanti altri bambini subirono ferite che ad alcuni di loro hanno segnato per sempre la vita. Si tratta del geometra comunale Mario Marinaro, condannato, con sentenza passata in giudicato, alla pena di anni cinque di reclusione, di cui non ha scontato neanche un giorno, ed al risarcimento di quell’incommensurabile danno cagionato, di cui non ha mai corrisposto un solo euro. Un difetto di forma nella procedura di licenziamento consente a costui di rientrare al lavoro nell’ufficio pubblico che disonorò agendo “con negligenza, imperizia ed incapacità professionale”.  Come dire ‘summum jus, summa iniuria”. Noi, quali familiari delle vittime, ci siamo rivolti alle Istituzioni perché trovino una soluzione al problema che impedisca al Marinaro  di tornare sul luogo dell’atroce delitto commesso, per esercitare quel servizio pubblico così maldestramente eseguito al punto da determinare insanabili lutti e amare tragedie familiari. Con quale spudoratezza il geometra Marinaro avrà l’ardire di presentarsi al lavoro? E come faremo, noi cittadini di San Giuliano, un paese nel quale nessuna famiglia è stata risparmiata da quella tragedia, a fidarci del nostro Comune, a rivolgerci ad un servizio pubblico macchiatosi del sangue dei nostri bambini?A queste parole naturamente si è unito il pieno appoggio dell'associazione Il Mondo Che Vorrei..Ancora una volta un escamotage ha permesso ad un condannato a cinque anni di reclusione di poter usufruire...... per un vizio di forma.... di riprendersi il suo posto, nello stesso comune e nel medesimo ruolo che occupava al momento del crollo della scuola con 27 alunni ed una maestra sulla coscienza... Inaccettabile a dir poco vergognoso.. La nostra associazione è e sarà al fianco del comitato Vittime San Giuliano di Puglia per poter far chiarezza su questa decisione che riapre una ferita...mai chiusa.. ed ora macchiata di un sangue istituzionale che colpisce non solo i familiari della terribile tragedia ma tutti i cittadini pugliesi.