Manovre spudorate	per	salvare un personaggio come Moretti

Manovre in corso e di soccorso per “sollevare” dalle gravi responsabilità l’ex amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti.

Nelle settimane scorse si erano palesate manovre in corso e di soccorso per “sollevare” dalle proprie pesanti e gravi responsabilità dell’ex amministratore delegato Fs Moretti.

Ieri abbiamo avuto la conferma che questa devastante azione ha segnato dei punti a suo favore. Abbiamo assistito a passaggi a dir poco sconcertanti,  dalle proposte di modifica del Testo Unico sulla sicurezza (81/2008) per le ferrovie, all’allungamento dei tempi per usufruire di prescrizioni (per alcuni reati come ‘incendio colposo’ già sopraggiunte), all’intervento “a gamba tesa” dell’Associazione “Assonime” (Società per azioni) presieduta da Innocenzo Cipolletta, ai tempi del disastro ferroviario, tra l’altro, presidente della holding Fs.

 Fino ad arrivare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, attraverso la propria Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, ha emanato la determina n.2590 del 25 agosto 2020, prot.33889 (e non 3389 come indicato erroneamente dagli Avvocati Coppi e D’Apote nella loro ultima memoria), che, secondo i difensori di Moretti, tratta della velocità dei convogli adibiti al trasporto di merci pericolose, sostenendo non essere di competenza di RFI, quando invece tale determina, allegata alla loro memoria, tratta esclusivamente della valutazione del rischio senza mai accennare alla summenzionata velocità.

 Inoltre, visto che tale determina, ad oggi, non risulta presente sul sito ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i suddetti avvocati da quale fonte hanno attinto tale informazione?

 Una risposta ce la siamo data.... ci risulta meno oscuro il fatto che la ministra De Micheli, nonostante le nostre innumerevoli richieste, non ci abbia mai ricevuto, mentre ha deciso di organizzare un “Gruppo di lavoro”, da vero soccorso a Moretti, che ha visto la presenza di Ferruccio Resta consulente di Ferrovie nel processo in corso che evidenzia il vero conflitto di interessi, già da noi conosciuto durante l’incidente probatorio con l’incarico come perito del GIP all’Ing. Licciardello, che aveva già ricevuto compensi dovuti a prestazioni per RFI.


 Manovre spudorate per salvare un personaggio dal punto di vista manageriale, economico, finanziario e politico, di cui troppi politici e istituzioni hanno dimostrato in tutti questi anni di avere riverenze e timori.