Tanta paura ma nessun ferito per i pochi passeggeri presenti

Salto di un binario per un treno regionale sulla tratta Milano-Brescia

Salto di un binario per un treno regionale 2233 sulla tratta Milano-Brescia. Il convoglio partito Domenica 21 marzo alle 16 da Milano diretto a Bergamo trasportava fortunatamente solo una quindicina di persone che con molta paura hanno dovuto abbandonare le carrozze, ferme tra i campi e la Brebemi, che circondano la ferrovia.

Poco dopo Cassano d’Adda un violento sobbalzo e il salto di binario, con cause che sono ancora da accertare. A quel punto il treno si è fermato o  grazie a sistemi di sicurezza automatici oppure se sia stata l’abilità del macchinista a bloccare tutto e a evitare ulteriori sbandate.

Come spesso accade in questi casi Trenord non interviene massimo riserbo e bocche cucite. Si potrebbe trattare di un problema infrastrutturale e quindi di rotaie e binari.

Rete Ferroviaria Italiana nel pomeriggio di domenica, ha parlato di «problema tecnico», specificando però che «quanto accaduto non può non può essere attribuito a un guasto allo scambio».

«Dalle 5.25 di lunedì 24 marzo -afferma in una nota RFI- sulla linea Milano-Brescia il traffico, precedentemente sospeso tra Cassano e Treviglio per accertamenti tecnici sulla linea, è tornato regolare, dopo l’intervento dei tecnici, che hanno ripristinato la piena funzionalità».

La polizia ha iniziato comunque ad acquisire informazioni che poi saranno trasmesse alla Procura di Milano o a quella di Bergamo, una volta definiti al meglio i confini provinciali.

 La linea ferroviaria che è già al centro del procedimento penale per il disastro di Pioltello, 
dove il 25 gennaio del 2018  ricordiamo il deragliamento di un altro regionale, partito all’alba di quel giorno da Cremona, era costato la vita a tre donne pendolari: Ida Maddalena Milanesi, di Caravaggio, Pierangela Tadini, di Misano, e Alessandra Pirri, di Capralba.